Monday, 18 March 2013

Come ho smesso di fumare dopo 25 anni

Di solito non parlo di queste cose su questo blog. Ma del resto, non capita tutti i giorni di smettere di fumare. E siccome ci sono un sacco di persone che vogliono smettere, e siccome ci sono un sacco di opinioni strambe a proposito, io vi dico qual'è stata la mia esperienza, poi fate come vi pare.
Prima di tutto, è ovvio, occorre la motivazione (se non volete smettere, non smettete... non sono un proibizionista, non voglio convincere nessuno e capisco benissimo chi non vuole smettere ora, mi rivolgo solo a chi ci ha fatto un pensierino, e so che siete in tanti).
In questi 25 anni non ho mai voluto davvero smettere di fumare, speravo che un giorno l'avrei voluto, ma non lo volevo. Fumare sigarette è una delle tossicodipendenze peggiori in assoluto, vuoi per la nocività della droga (ben maggiore di quella dei proibitissimi spinelli), vuoi perchè è ancora, relativamente, socialmente accettata... Non puoi più fumare al ristorante, ma se durante una cena ti alzi perchè "devi" andare a fumare, nessuno ti guarda storto. Altro aspetto devastante è come l'abitudine si radica nella quotidianità tanto da sembrare inestirpabile, indispensabile. Non è la cannetta che ti fai al sabato sera, non è il cocktail che ti bevi in discoteca, o il metro di birre al pub. E' una sigaretta dopo colazione, un'altra qui, un'altra là, così per tutto il giorno, tutti i giorni.
E così è stato, per questi stupidi 25 anni, da quando ho iniziato alle medie solo per fare il figo, come tutti. Poi comincia a piacerti, o meglio ti ci abitui così tanto che ti piace.
Poi è arrivata la motivazione, appunto. L'ennesima collega fumatrice che muore di tumore è stata una motivazione sufficiente, alla soglia dei 40 anni. Sarà anche vero che si ammala anche chi non fuma, anzi per esperienza familiare purtroppo lo so benissimo, ma innanzitutto almeno chi non fuma non ha questa sciocca e costosissima abitudine da rimproverarsi (con un pacchetto di sigarette ti ci compri una birra, due gelati, quasi tre litri di benzina...). E poi di queste colleghe non ce n'era una che non fumava, un minimo di statistica la possiamo anche fare, suvvia. E basta, piuttosto mi bevo tre Long Island al giorno sinchè muoio di cirrosi, ecco.
Oltre alla motivazione ci vuole una via d'uscita. Sino a pochi anni fa non era affatto facile. Ipnosi, cerotti alla nicotina, antidepressivi, tutta roba che spaventava, così come lo spauracchio della crisi d'astinenza. I più forti smettevano di botto, ma io non ero abbastanza forte, non ero preparato ad abbandonare la mia abitudine così. Poi il progresso ci ha regalato la straordinaria opportunità della sigaretta elettronica. L'ho provata così, senza pretese, pensando che potesse anche non funzionare, e invece ha funzionato. La prima regola è sostituire completamente le sigarette normali con quella elettronica, fumare entrambe non ha senso e non vi porterà da nessuna parte. La questione fondamentale è se vi piace o no, la sigaretta elettronica. Sono stato fortunato, a me è piaciuta. Ho preso una Quantum della Puff (come quella della foto), che garantisce un'ottima autonomia della batteria e un fumo denso e saporito, con l'aroma "Toscana", che non solo ricorda quello del tabacco, ma mi è subito piaciuto più del sapore delle sigarette vere. Non sono pagato dalla Puff, conosco gente che è soddisfatta di altre marche, l'importante è acquistarla di una marca affidabile, così evitate di diventare quell'unico sfigato citato da tutti come esempio perchè "gli è esplosa la sigaretta elettronica in faccia". L'importante è anche non bere il liquido. E' da fumare, non da bere. Vi mangiate forse i sigari? Bere il liquido è pericoloso. Questo non significa che fumarlo lo sia. Se non si è ancora riusciti a provare che il fumo, o meglio, il vapore della sigaretta elettronica, è davvero nocivo, forse è perchè, guarda un po', non lo è, con buona pace dei tabaccai e del Monopolio di Stato che vedono i loro introiti assottigliarsi sempre più. Sono stati fatti parecchi esami sui liquidi, sulle sigarette elettroniche e sui vapori, e sinora le sostanze nocive sono state rilevate (e solo in alcuni modelli) o in quantità irrilevante, o comunque infinitamente inferiore alla loro presenza nelle sigarette vere, dove si trovano insieme ad altre migliaia di sostanze sicuramente cancerogene.
Dunque, intanto con la sigaretta elettronica riducete drasticamente la quantità di sostanze nocive, e la spesa. Nel giro di poche settimane già ammortizzata, poi spenderete all'incirca ogni due mesi quello che oggi spendete magari in una settimana...
Ma non avete ancora smesso, avete ancora la vostra dipendenza, dal sapore, dal gesto... però smettere la sigaretta elettronica è molto più facile che smettere quella vera. L'importante è non farsi venire l'ansia da prestazione, aspettare quel momento o andarselo a cercare, viene da sé, praticamente per caso, quasi inatteso. Vi dico com'è andata con me. Mi ero già accorto che a volte facevo anche senza fumare la sigaretta elettronica, ma la svolta è stata una sera che mi trovavo fuori, e mi sono accorto, dopo cena, di aver dimenticato la sigaretta elettronica a casa. A quel punto ho provato a fumare la sigaretta vera di un amico, almeno dopo il caffè pensavo di averne bisogno... è incredibile come il sapore della sigaretta vera, dopo essermi abituato da più di tre mesi a quella elettronica, mi facesse davvero schifo. Non sono riuscito a dare più di due tiri. Il resto della serata è trascorso comunque benissimo anche senza sigaretta, né vera (mi faceva schifo, perchè dovevo fumarla a tutti i costi? Non avevo mica 13 anni!), né elettronica (l'avevo dimenticata a casa, amen).
Il mattino dopo me la sono cavata benissimo anche senza sigaretta elettronica. L'avevo con me, ma ho provato a non accenderla, se avevo fatto senza la sera prima potevo fare senza anche il mattino dopo, sebbene fossi al lavoro... e poi avevo visto che potevo benissimo bere un caffè senza dover fumare subito dopo, e così eccomi alla macchinetta, bere il mio caffè, e poi... poi niente, perchè ci deve essere bisogno d'altro? Rimane il sapore del caffè, va bene così.
Dopo un paio di giorni ho lasciato a casa anche la sigaretta elettronica, che è stata una transizione utilissima tra il fumare e il non fumare (senza quella transizione non credo che ce l'avrei fatta).
Non ho mai avuto nessuna crisi d'astinenza, nessuna nostalgia, nessun bisogno di fumare alcunchè. Le giornate (belle e brutte, tanto come quando fumavo) trascorrono comunque anche senza fumare, è incredibile com'è facile vivere senza fumo una volta che hai trovato la via d'uscita.
Questa è stata la mia via d'uscita, e coi soldi che avrei speso per l'ennesimo pacchetto di sigarette mi bevo una birra alla salute di chi troverà la sua.

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