Wednesday, 3 December 2008

Mick on Facebook

I've always had doubts about joining Facebook.
I don't like that you have, unlike MySpace, to join before seeing profiles.
I don't like that if you don't know already one member at least, you can't know anyone else.
I've been on the web since the mid-nineties, and I've always liked how it's open and interactive, I don't like anything putting barriers between contents or people.
This said, since everyone is already there, I just had to try.
And you know what, once inside, I really like it.
I like how it integrates everything on the wall, all the things you write and do everywhere can be reached from the profile. And you can reply to everything as well. It's like the perfect hybrid between a microblog, a chat and a forum, and there are groups for every possible interest which can make you meet other like-minded people.
The paradox is Facebook puts barriers to the outside world, but once you're in, it's all open and interactive. So it's cool after all, you just have to do the effort to join.
You certainly know one person on Facebook.
It's of no use to resist, you will be caught!
My profile

Grandmaster Flash - The Message (free streaming on Jango)

Wednesday, 5 November 2008

Tuesday, 30 September 2008

Jo Squillo - Roulette



Ho visto l'"esibizione" (in playback, ma con una certa grazia) di questo brano in TV, nel 1984. Non ricordavo il titolo del programma, ovviamente. Guardando il video si evince che si chiamava "Sotto Le Stelle", ricordo che era un varietà estivo, perchè l'avevo visto sul vecchio televisore in bianco e nero nella casa di campagna dei miei nonni.
Ricordavo invece la canzone... per poco meno di 25 anni ho ricordato questa canzone...
Nel 1984 avevo 11 anni e sino ad allora il mio rapporto con i media si limitava grosso modo ai cartoni animati. Quella sera d'estate Roulette ha avuto un grosso impatto su di me. Mi era piaciuta, e parecchio, era qualcosa di nuovo per me, apprezzare la musica degli adulti...
I miei amici erano tutti paninari, e così si ascoltava la musica di quel momento: i Duran Duran, ovviamente, ma andavano matti anche per la colonna sonora di Ghostbusters. Loro, io no... a me invece era piaciuta questa canzone strana, commerciale ma raffinata...
Poi ho pensato ad altro, un paio d'anni dopo ho scoperto gli Smiths e tutto è cambiato.
Ho visto anche Jo Squillo sgambettare sul palco di Sanremo insieme a Sabrina Salerno, cantando Siamo Donne... tutt'altra roba rispetto a Roulette, che continuavo a ricordare, anche quando ho comprato i CD dei Pixies e dei My Bloody Valentine.
Ho sempre ricordato questa sorta di canzone numero uno, che probabilmente, inconsciamente, ha influenzato i miei gusti musicali. E' un brano commerciale, basato su un arrangiamento sostanzialmente elettronico, deve avere contribuito a farmi apprezzare i New Order e i Pet Shop Boys dopo un iniziale periodo di rifiuto in cui aderivo ad una specie di stupida ortodossia rock che andava tanto di moda tra i cosiddetti alternativi.
Invece trovo questo brano fortemente alternativo oggi, è qualcosa di completamente estraneo alle logiche commerciali contemporanee o alle tendenze delle scene alternative. Un brandello di storia obliqua, una testimonianza di un momento ben preciso che oggi suona più valida che mai.
Grazie ad internet ho scoperto chi è davvero Jo Squillo.
Componente, a 17 anni, dell'avanguardia punk milanese con le Kandeggina Gang, è riuscita ad emergere solista con un personaggio che somigliava abbastanza alla prima Siouxsie (confrontare Skizzo Skizzo con Carcass).
Nello stesso periodo, a Torino, i Righeira stampavano le prime fanzine punk.
Quasi in parallelo questi artisti si avvicinano gradualmente al pop elettronico, ma senza rinnegare le origini e portando sempre un'indole anticonformista e strumentazioni innovative, che facevano tendenza piuttosto che seguirla.
Artisti come questi, considerati con faciloneria come trash, magari solo perchè semplificavano l'approccio ai testi o alla melodia, vanno completamente rivalutati.
Il problema con Jo Squillo è che in effetti poi si è davvero orientata al trash, anche se non è mai stata un'adesione ingenua, ma mediata, all'universo delle showgirl.
Anche oggi, quando si esibisce, non manca di completare il set con brani del periodo punk scatenando il pogo, anzi, si può dire che il suo pubblico va ai suoi show più per i brani punk che per le hit trash.
In Paranoia, Violentami, e Avventurieri possiamo individuare i brani salienti di un percorso di transizione dal punk all'elettronica che merita non meno rispetto di quello dei Gaznevada. Prima di abbandonare ogni velleità artistica, Jo Squillo pubblica Roulette, questo singolo incredibile, accompagnata dai Kaos del marito Gianni Muciaccia, anche loro ex punk.
Considero tuttora Roulette una bellissima canzone, splendida melodia, ottimo arrangiamento.
Se pensate alla musica commerciale che vedete oggi in TV, soprattutto nei programmi delle reti generaliste, sono sicuro che percepirete immediatamente la differenza qualitativa.

Monday, 1 September 2008

New Order - Everything's Gone Green, live in Brussels 1981


Testing the blog post feature on YouTube.
What better video to post than my all-time favourite moment in music history?
New Order live at L'Ancienne Belgique in Brussels, 1981, back when this track was virtually being composed onstage and it was still a delirious trip fuelled by a merciless sequencer.
The band couldn't care less about the quality of the performance and this is what allows an improvisation with such a strong impact.
Bernard Sumner's on top form, check him screaming he loves Jesus, barking and banging his head with the mic.
Untouchable, nothing in the world before or after this has ever reached this level.
Available on the LTM DVD Umbrellas In The Sun.

Sunday, 27 July 2008

MASSIMO VOLUME - Traffic Festival 2008, Torino

Ho il tempo solo ora, a distanza di più di due settimane, di scrivere qui sul blog di questa meravigliosa esperienza, una di quelle esperienze musicali che ritengo fondamentali nella mia vita, come quando ho visto per la prima volta i New Order a Manchester, 10 anni fa, o i Pixies ad Imola... del resto i Massimo Volume stanno proprio lì, tra i primi tre, e per quanto mi riguarda sono paragonabili solo a questi due, tutti gli altri stanno sotto, e di parecchio...
Quello che mi stupisce maggiormente, accingendomi a scriverne, è che non si tratta neppure del concerto più bello in assoluto dei Massimo Volume, né del più emozionante.
Il più bello, insuperabile, fu un concerto intensissimo al Maffia di Reggio Emilia, durante il tour di Da Qui. La band all'apice, Emidio 'Mimì' Clementi quasi in stato di trance, il pubblico in estasi... in quel momento capii che stavo vedendo la cosa più simile all'intensità di un concerto dei Joy Division che abbiamo mai avuto in Italia. Al termine i fans e i componenti del gruppo erano perfettamente consapevoli che si era raggiunto un livello eccezionale...
Il più emozionante, pochi mesi prima, al Link di Bologna, Capodanno 1996-97, anteprima di Da Qui, mentre fuori nevicava ghiaccio, quel ghiaccio che forma sul cappotto una crosta alta due centimetri...
Eppure vi garantisco che al Traffic ci siamo andati vicino, davvero molto vicino, e questo vi dà un'idea di cosa è stato capace di comunicare questo gruppo oggi, così come nel decennio scorso. L'emozione, ovviamente, era davvero tanta. Dopo sei anni di scioglimento una reunion in cui nessuno ormai osava più sperare. Mixo li introduce come una leggenda ed ha ragione. Chi ha visto i Massimo Volume 10 anni fa non li ha dimenticati, e sa che nessuno è mai stato come loro, né prima né dopo. Poter rivivere un loro concerto era già un'emozione straordinaria, comunque fosse andata, anche se avessero suonato malissimo e Mimì si fosse dimenticato le parole, saremmo stati felici comunque, perchè un concerto balordo dei Massimo Volume sarà sempre più emozionante del miglior concerto di chiunque altro.
E invece i nostri eroi si sono preparati, eccome. Intanto si sono trovati anche per comporre musica nuova (e bellissima, se per caso ci fossero dubbi, vedasi questo video), eseguita tre serate prima come rimusicazione dal vivo de La Caduta Della Casa Degli Usher, classico del cinema muto di Epstein e Bunuel, tratto da racconti di Poe.
Non solo revival, quindi. Ed anche quello è stato preparato bene, comunque. Non c'è Metello, ma Stefano Pilia, altro talentuosissimo chitarrista amico di Egle Sommacal, non lo fa rimpiangere (anzi, impreziosice alcuni brani con un'interpretazione discreta ma personale). Il che è di per sé un bel complimento, come chiunque abbia visto Metello può testimoniare.
L'esecuzione dei classici è stupefacente. A parte un paio di errori perdonabilissimi, è chiaro subito sin dal primo brano, Atto Definitivo, che la performance è degna dei giorni migliori: Vittoria Burattini straordinaria come sempre, con la sua batteria suonata con la stessa creatività che si userebbe per uno strumento. Egle soprannaturale, forse il tempo ha addirittura contribuito ad affinare ulteriormente la sua tecnica e la sua sensibilità già sopraffine. L'interpretazione di Clementi è da brividi, la recitazione è al miglior livello di sempre, ed ha un nuovo modo di sottolineare le frasi-chiave (per esempio 'è nella pioggia oggi il vostro grido' ne Il Primo Dio), i momenti salienti di un testo, che rendono il tutto ancora più intenso.
Il pubblico è molto più numeroso di quanto ci si potesse aspettare, almeno 3000 persone sono davanti al palco solo per i Massimo Volume. Stupisce anche la fitta presenza di giovani e giovanissimi, ragazzi che 10 anni fa forse non facevano neppure le medie. A loro i Massimo Volume, in un qualche modo, sono arrivati... senza promozione, senza media, è bastata la leggenda. Molti sanno i testi a memoria. La reazione del pubblico è di autentico entusiasmo, applausi a scena aperta e ovazioni al termine di ogni brano rendono visibilmente emozionati e felici i Massimo Volume.
A una travolgente Seychelles 81 segue La Città Morta, da come l'accoglie il pubblico si capisce che è uno di quei brani che più sono rimasti nel cuore. Poi Mimì dedica un'intensissima Fuoco Fatuo alla figlia Nina, di pochi mesi.
Ronald, Tomas E Io, unica incursione nell'album di debutto, Stanze, è così devastante da scatenare le nuvole che sino ad allora avevano concesso una tregua dopo il temporale di un paio d'ore prima... non basta il più quieto finale di Manhattan Di Notte (armonici di Egle da brividi) a calmare il diluvio, che si scatena durante un comunque piacevole concerto di Patti Smith, per poi smettere poco prima di un ottimo live degli Afterhours.
Siccome sul web non era rimasto praticamente nulla, ho iniziato un sito amatoriale senza pretese sui Massimo Volume, che ora ha la fortuna di poter contare sugli aggiornamenti di Mimì. Su quel sito potete leggere le notizie sul prossimo concerto, il 10 agosto ad Urbino, da non perdere, soprattutto se vi siete persi Torino, e trovare presto link a gallerie fotografiche del Traffic.
Per ora ringrazio Noodles per la foto che accompagna questo post (unico cruccio: le mie sono venute davvero male, fortunatamente a qualcuno, così gentile da condividerle, sono venute decisamente meglio).
In questo video potete vedere alcuni spezzoni del concerto. In questo post ho cercato di parlare dei momenti più significativi, ma è davvero difficile, tutti i brani hanno suscitato una grandissima emozione.
Questa è la scaletta completa:

  1. Atto Definitivo
  2. Il Primo Dio
  3. La Notte Dell' 11 Ottobre
  4. Seychelles 81
  5. La Città Morta
  6. Fuoco Fauto
  7. Dopo Che
  8. Qualcosa Sulla Vita
  9. Ronald Tomas E Io
  10. Manhattan Di Notte